È partito a piedi da Madrid per una specie di sfida personale dettata dalla necessità di portare l’attenzione alla cura del pianeta, e lì a Madrid è tornato dopo 3 anni, 33000 km e 4 continenti attraversati. Su questo giro del mondo in cammino con il solo ausilio di un piccolo carretto sul quale ha trasportato una tenda da campeggio e l’essenziale, Ignacio Dean ha scritto un libro che in Italia è stato recentemente pubblicato da Ediciclo, l’editore veneto specializzato in tematiche di natura e mobilità sostenibile.
Spiega l’autore che questo viaggio è stato un giro del mondo là fuori ma, al tempo stesso, un giro del suo mondo interiore, un viaggio di scoperta e crescita personale ricco di esperienze e insegnamenti nonché la dimostrazione che i nostri desideri più intimi, quelli che talvolta non osiamo neppure sognare, possono essere realizzati sul serio, se lo vogliamo, un passo dopo l’altro, perché in effetti è così, ciascun fatto, ciascuna avventura comincia con un primo passo e c’è solo da buttarsi, senza troppo pensare… Sì, lo so, lo vedete dalle mie parole che sono un po’ (assai) sognatrice a occhi aperti nonché camminatrice ancora irrealizzata perché da anni penso e ripenso a Santiago, ma anche alla ‘nostra’ Francigena, senza esser mai riuscita a farvi una corroborante ‘fuitina’… Dunque leggo libri di cammino… Ma torniamo a “Libero e selvaggio”. In prima persona e con una scrittura limpida, Ignacio ci riporta le numerose avventure, i dingo che ha sentito ululare attorno alla tenda in Australia, l’aggressione a colpi di machete in Sudamerica, il rinoceronte del Nepal, il virus con febbre altissima preso in Messico, che mise in dubbio il proseguimento del viaggio, e tanto, tanto altro ancora. La narrazione è inframezzata da paginette in corsivo (alcune delle quali intrise di pura vena poetica) che rappresentano la fedele trascrizione delle riflessioni di Ignacio e dei suoi appunti notturni, annotati su foglietti volanti quando non era troppo stanco ma più che altro quando c’erano le condizioni per farlo, una per tutte, essere in qualche modo riuscito a ricaricare il faretto notturno.
“Sono seduto nella mia tenda tengo in mano una scatoletta di sardine e la sto guardando, rifletto se mangiarla o meno. Sono le 20:39, da quando mi sono svegliato alle 7 del mattino e mi sono messo in viaggio la giornata è stata lunga e la stanchezza è grande. Non so però se aprirò la scatoletta. Ho i soldi contati, non ho nessuno sponsor e le donazioni sono più che benvenute ma, al momento, scarse. Secondo i miei calcoli ottimisti con i miei risparmi forse arriverò in Australia. Ciò nonostante, sono affamato e penso che sarebbe meglio cercare altri modi di reperire finanziamenti per proseguire il viaggio, invece di abbandonarlo a causa della cattiva alimentazione e dello sfinimento fisico.” […] “Sempre verso est, ragazzo, sempre verso est, Dove nasce il sole. Hai lasciato alle spalle famiglia, amici e una casa, adesso cammini solo, ragazzo, a ogni alba, sempre verso est. Con le mani sporche e la pelle scura, i piedi per terra e il cuore sulle nuvole, solo gli uccelli e il vento ti accompagnano, ragazzo. Sei libero e selvaggio, questo è il tuo momento, attraversi boschi, percorri città e deserti, sei padrone del tuo tempo. Allora cammina, ragazzo, sempre verso est…”
Da consigliare a chi ama viaggiare e scoprire le bellezze di un mondo che non luccica nelle vetrine delle agenzie turistiche, ma anche a chi desidera quel tipo di sincerità narrativa capace di regalarti e inondarti di quel prezioso senso d’infinito e possibilità. Un libro, il racconto di un cammino che aiuta non solo a sognare ma a trovare la forza di ripartire da se stessi, dai propri sogni e dai propri desideri.
“Nessun limite è più insormontabile di quello che ci impedisce di credere in qualcosa.”
Buona lettura,
Lida
AUTORE: Ignacio Dean
TITOLO: Libero e selvaggio – pag 347
EDITORE: Ediciclo